Quando i reni smettono di funzionare correttamente si parla di “Malattia Renale Cronica”. Esistono diversi stadi di questa malattia e i primi stadi sono asintomatici. Non c’è una cura definitiva per la malattia renale cronica (MRC), ma si può intervenire con successo nei primi stadi.
Per questo la prevenzione e la diagnosi precoce sono le uniche soluzioni per ridurre le probabilità di insorgenza o l’aggravarsi di questa malattia.
Per diagnosticare l’entità dell’insufficienza renale va analizzata la GFR (Glomerular Filtration Rate) anche chiamata VFG (Velocità di Filtrazione Glomerulare) o comunemente, anche se non del tutto correttamene, definita Clearance della Creatinina. In base a questo valore, insieme alla proteonuria, sono stati associati diversi stadi di severità. Il riferimento più semplice (e più comune) per misurare la funzione renale è la determinazione del volume del filtrato glomerulare che, nell’adulto, è indicativamente di 100-120 ml al minuto.
Gli stadi della malattia renale cronica sono 5.
La diagnosi di IRC (Insufficienza Renale Cronica) non può prescindere dalla conoscenza della proteinuria (la presenza di proteine nelle urine superiore a 150 mg/die) e dalla sua determinazione. Sia come valore assoluto (proteinuria nelle 24 ore) sia come ACR (rapporto tra albumina e creatinina nell’urina). (Colonne nella figura 1)
Stadio 1 della malattia renale
Danno renale con GFR* normale o leggermente aumentata, questo stadio di insufficienza renale non presenta sintomi. Spesso è accompagnata da proteinuria che deve allarmare il medico.
Stadio 2 della malattia renale
Danno renale con lieve riduzione della GFR*. Lo stadio 2 della malattia renale cronica generalmente non ha sintomi, ma può avere una riduzione spropositata della funzione rispetto all’età e sesso ed essere anch’essa accompagnata da proteinuria più o meno significativa. Se la proteinuria è abbondante (stadio 2 A2-A3) necessita di immediata consulenza nefrologica. In questo stadio sono ancora possibili interventi di prevenzione primaria della MRC (Malattia Renale Cronica).
Stadio 3 insufficienza renale
Si divide in Stadio 3a e Stadio 3b. Da questo stadio in poi (sotto i 60 ml/min) si parla di Insufficienza Renale Cronica, che è quindi la parte finale e pericolosa della MRC.
Questi stadi sono caratterizzati da un danno renale con discreta riduzione della GFR*. Di solito il paziente nello stadio 3a non presenta sintomi, nello stadio 3b, invece, mostra sintomi di malnutrizione, dolore alle ossa, difficoltà di concentrazione, formicolio o intorpidimento dei nervi.
Nello stadio 3a è indispensabile l’intervento del nefrologo per ridurre la progressione e le alterazioni che si renderanno evidenti in classe 3b.
Dallo stadio 3b le alterazioni tipiche della IRC (Insufficienza Renale Cronica) come anemia, iperparatiroidismo, acidosi possono rivelarsi con molta frequenza e rivestire un ruolo importante.
Fin dalla classe 3, la terapia farmacologica e dietologica sono spesso indispensabili per ridurre la progressione e le alterazioni metaboliche.
Stadio 4 insufficienza renale
Danno renale con severa riduzione della GFR*, il paziente inizia ad avvertire una generica riduzione della resistenza e della forza fisica, la terapia soprattutto dietologica diventa stringente, c’è spesso bisogno di Eritropoietina per sostenere l’anemia. Il quadro metabolico e clinico è spesso severo.
Stadio 5 insufficienza renale
Stadio finale dell’insufficienza renale, a questo punto quando la GFR* scende al di sotto di 15 ml/min il paziente inizia ad essere avviato ad un percorso di predialisi (in alcune realtà definito MAEREA: MAlattie REnali Avanzate. Per avviare la dialisi il nefrologo valuterà le condizioni cliniche (quanto si urina, gli edemi, l’azotemia alta, l’anemia, i livelli alti di Fosforo e Paratormone). Quando questi parametri non sono più controllati o controllabili dalla dieta e dalla terapia si deve iniziare la dialisi.
La maggior parte dei pazienti scopre di avere una malattia renale quando i reni hanno perso quasi l’50-60% della loro funzionalità, controllare la velocità di filtrazione glomerulare (GFR*) permette di scoprire il prima possibile la malattia.
Per questo è importante conoscere il valore del vostro filtrato, della creatina e albumina nelle urine.
In Italia circa 2,5 milioni di persone non sanno di avere un’insufficienza renale cronica, per questo quando fate gli esami del sangue chiedete di inserire anche la creatinina e l’albumina.
Se siete diabetici, ipertesi, obesi o sopra i 65 anni è consigliato effettuare periodicamente e regolarmente questi esami, sono indispensabili per individuare precocemente la malattia renale e, nel caso, prevenire il suo peggioramento.
Ogni giorno il rene filtra 170 litri di sangue producendo circa 1,5 litri di urina, se il vostro filtrato o clearance è inferiore a 60 ml/min potrebbe essere utile una visita dal nefrologo (lo specialista delle malattie renali).
Noi della Fondazione Italiana del Rene lavoriamo alla diffusione di informazioni per la sensibilizzazione sulle malattie renali, per le quali la prevenzione è l’unica arma per sconfiggerle, aiutaci a prevenire!